A volte ci vuole una dieta antinfiammatoria per eliminare le irritazioni provocate da alcuni alimenti. Per disintossicarsi e dare il via al dimagrimento bastano due giorni di detox. I chili in eccesso, l’irregolarità intestinale e i problemi alla pelle sono tutti sintomi di un’infiammazione dell’organismo.
Quali cibi è meglio evitare?
La soluzione migliore da attuare è però non eliminare a priori e definitivamente alcuni cibi: la dieta antinfiammatoria infatti deve permettere di recuperare la tolleranza immunologica e rieducare a mangiare ed è per questo motivo che che non si deve escludere nulla in maniera rigida.
Deve piuttosto consentire un riavvicinamento graduale: per ridurre l’infiammazione è utile seguire una dieta di rotazione settimanale sulla base del proprio profilo alimentare valutato ovviamente con test appropriati. Per chi non avesse ancora approfondito bastano 2 giorni a settimana in cui si eliminano lieviti, latticini e frumento. Già questo basta per sgonfiarsi ed eliminare i liquidi in eccesso.
Che cosa prevede la dieta antinfiammatoria
La dieta prevede due giorni di astinenza totale dal frumento, non si possono consumare quindi la pasta e gli altri prodotti a base di farina di grano. Sono anche vietati i lieviti, perciò i prodotti da forno lievitati come pane, pizza, biscotti e latticini.
Nel resto della settimana si può mangiare normalmente senza però eccedere nelle quantità. Seguendo i due giorni di astensione si contrasteranno i sintomi più sgradevoli delle reazioni infiammatorie come mal di testa e disturbi intestinali e soprattutto si elimineranno i liquidi in eccesso e i gonfiori.
Si può perdere fino ad una taglia al mese, la pancia diventa più piatta, i gonfiori si attenueranno e diminuiranno i problemi di irregolarità intestinale.
Altri nemici delle infiammazioni sono la sedentarietà e la pigrizia. Infatti stress e ritmi di vita intensa hanno un ruolo fondamentale nel moltiplicarsi delle infiammazioni da cibo. Attenzione anche all’alimentazione che deve essere il più possibile varia.