In breve
- Microdermoabrasione e peeling chimico sono due trattamenti estetici per migliorare l’aspetto della pelle;
- la scelta tra i due dipende da tipologia di pelle, obiettivi e sensibilità cutanea;
- entrambi possono essere utili anche a chi lavora nel settore beauty come libero professionista con partita IVA.
Microdermoabrasione o peeling chimico: le differenze principali
Quando si parla di trattamenti viso per migliorare la grana della pelle, ridurre le imperfezioni o contrastare i segni del tempo, spesso emergono due opzioni: microdermoabrasione e peeling chimico. Anche se possono sembrare simili per finalità, agiscono in modo profondamente diverso sulla pelle.
La microdermoabrasione è una tecnica meccanica che utilizza piccoli cristalli (di solito di ossido di alluminio) o una punta diamantata per esfoliare lo strato più superficiale della pelle. È considerata un trattamento soft, ideale per pelli sensibili o per chi desidera un risultato graduale.
Il peeling chimico, invece, sfrutta l’azione di acidi (come l’acido glicolico, salicilico o tricloroacetico) per rinnovare gli strati cutanei più profondi. Può essere leggero, medio o profondo a seconda della concentrazione dell’acido utilizzato. In generale, è più incisivo e quindi più efficace su rughe marcate, macchie o acne attiva.
Entrambe le soluzioni sono molto richieste anche da professionisti estetici con partita IVA, come estetisti e dermatologi, che possono offrire questi trattamenti in studio previa abilitazione. In tal caso, è importante verificare se per svolgere queste attività è necessaria l’apertura di una partita IVA specifica per il settore estetico.
Quando è meglio scegliere la microdermoabrasione
La microdermoabrasione è indicata per chi desidera un trattamento dolce ma efficace. È perfetta per:
- pelli sensibili o facilmente irritabili;
- ridurre pori dilatati e punti neri;
- migliorare il tono e la luminosità della pelle;
- effettuare una pulizia profonda periodica senza tempi di recupero.
Non essendo un trattamento invasivo, può essere ripetuto anche ogni 2-4 settimane e non prevede particolari precauzioni post trattamento, se non l’uso quotidiano di crema idratante e protezione solare.
Inoltre, molte estetiste e professionisti del settore scelgono la microdermoabrasione come servizio da offrire in abbonamento ai clienti. In tal senso, può essere utile pianificare un’attività continuativa attraverso la gestione di una partita IVA in regime forfettario, ad esempio, per chi inizia come freelance nel settore estetico.
Quando preferire il peeling chimico
Il peeling chimico è invece ideale per chi ha esigenze specifiche legate a problemi cutanei più marcati, come:
- acne attiva o cicatrici post-acne;
- macchie solari, melasma o discromie;
- rughe evidenti e pelle ispessita;
- pori ostruiti o sebo in eccesso.
Questo trattamento va scelto con cura: richiede una valutazione dermatologica professionale e comporta tempi di recupero che variano in base alla profondità del peeling. I peeling profondi, ad esempio, possono causare rossore, desquamazione e sensibilità per diversi giorni.
Chi offre il peeling chimico come servizio deve avere una formazione certificata e, spesso, operare in ambienti sanitari o studi autorizzati. È quindi fondamentale conoscere gli adempimenti fiscali e normativi legati alla partita IVA per chi lavora nel settore medico-estetico.
Microdermoabrasione o peeling chimico: tabella comparativa
Per aiutarti a scegliere il trattamento più adatto, ecco una tabella comparativa chiara e sintetica.
Caratteristica | Microdermoabrasione | Peeling chimico |
---|---|---|
Metodo | Meccanico (abrasione superficiale) | Chimico (acidi esfolianti) |
Invasività | Bassa | Media o alta (in base alla profondità) |
Ideale per | Pelli sensibili, pulizia superficiale | Acne, macchie, rughe |
Tempi di recupero | Assenti | Da 1 a 7 giorni |
Risultati | Progressivi | Visibili anche dopo una sola seduta |
Partita IVA per estetisti e professionisti del beauty
Chi desidera offrire trattamenti estetici come la microdermoabrasione o il peeling chimico in maniera professionale, deve aprire una partita IVA specifica per il settore. Nella maggior parte dei casi si tratta del codice ATECO 96.02.02 – Servizi degli istituti di bellezza.
A seconda del tipo di trattamento offerto (estetico o medico-estetico), potrebbe essere necessaria:
- una qualifica professionale riconosciuta (ad esempio, diploma di estetista);
- una sede abilitata o autorizzata ASL;
- l’inquadramento come professionista sanitario (per i medici estetici).
Per chi inizia, il regime forfettario rappresenta la scelta più semplice e conveniente, con aliquote agevolate e semplificazioni contabili.
Microdermoabrasione o peeling chimico – Domande frequenti
Il peeling chimico, soprattutto quello medio o profondo, è più indicato per trattare macchie solari o melasma rispetto alla microdermoabrasione.
No, è un trattamento non invasivo e indolore, che può causare solo un leggero arrossamento temporaneo.
Sì, ma solo sotto controllo medico. Alcuni professionisti li alternano in base alle esigenze della pelle.
Sì, è obbligatorio avere una partita IVA e rispettare le normative locali, soprattutto per i trattamenti a base di acidi.