Occhio di pernice informazioni e rimedi: che cos’è e come si cura?
I nostri antenati erano attenti osservatori della natura, ed evidentemente anche della fauna animale. Altrimenti non si spiegherebbe come sapevano distinguere gli occhi dei vari uccelli; posto che già non è facile distinguere un uccello dall’altro.
Prendiamo ad esempio la pernice, in verità uno splendido animale appartenente ai galliformi. Si distingue dai polli che sovente vediamo sulle nostre tavole, poiché ha dimensioni relativamente piccole (pressapoco come un piccione), presenta dimorfismo sessuale scarso o pressoché nullo, e assenza di formazioni come penne ornamentali e bargigli.
I nostri antenati erano inoltre probabilmente più cacciatori dell’uomo moderno, e forse anche per questo hanno sviluppato una conoscenza più approfondita delle pernici, le quali evidentemente presentano degli occhi particolari. Nel nostro più banale e contemporaneo immaginario collettivo, noi comuni mortali contemporanei, se proprio vogliamo fare un bel parallelo o una metafora utilizzando occhi di animali, pensiamo agli occhi del lupo, del gatto, della volpe, della vipera.
E invece no: ci sono gli occhi di pernice che sono diventati particolarmente importanti perché spesso ce li troviamo nostro malgrado sotto i piedi. Guardandoli, non pensiamo affatto alla pernice e ai suoi caratterizzanti occhi, bensì al dolore o al fastidio che proviamo sotto i piedi quando camminiamo, ma a volte anche quando semplicemente poggiamo i piedi stessi.
In verità l’occhio di Pernice è un ispessimento cutaneo simile a un callo. Normalmente il problema sorge a causa di uno sfregamento continuo e ripetuto nel tempo. Lo sfregamento, specialmente quello prodotto da certe scarpe o da certi calzari, produce proprio quest’inconveniente. Come ci accorgiamo dell’occhio di pernice? Spesso si trova sotto la pianta del piede e non è troppo facile individuarlo.
Tuttavia, quando sentiamo un certo dolore al piede, un senso di bruciore o comunque di fastidio, andiamo a controllare. E’ possibile che sia venuto fuori proprio un bell’occhio di Pernice, magari sotto la pianta del piede o fra le dita dello stesso. Scientificamente il problema si chiama Tiloma. Ma a questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la differenza fra un tiloma e un callo?
Occhio di pernice informazioni e rimedi
Il callo normalmente ha un’area superiore a quella dell’occhio di Pernice. Può essere quasi completamente asintomatico, nel senso che avvertiamo semplicemente una diminuzione di sensibilità in quel punto; inoltre il callo può interessare anche altre parti del corpo, ad esempio le mani, dove è molto frequente.
Per evitare la problematica del Tiloma, bisogna semplicemente fare attenzione ad alcune cose; si tratta di semplici consigli che però possono essere molto utili. E’ a rischio ad esempio chi indossa di frequente le scarpe col tacco, specialmente quello alto. Il tipo di camminata conseguente provoca lo sfregamento reciproco delle dita dei piedi.
Altra possibile causa è di non camminare con le scarpe adeguatamente allacciate. In questo modo è più facile che all’interno delle calzature i piedi scivolino e subiscano uno sfregamento in uno o più punti.
Ma possono soffrire di questo problema anche coloro che hanno una particolare forma del piede, o addirittura dei piedi deformi. Così come soffrono sovente di Tiloma coloro che hanno i piedi con ossa particolarmente prominenti. Inoltre anche coloro che soffrono di borsite ai piedi, vale a dire un’infiammazione di una borsa articolare.
Infine non è raro che l’occhio di pernice ce l’abbiano spesso quanti soffrono della cosiddetta condizione del dito a martello. Si tratta di un problema articolare che interessa sia i piedi che le mani. In questi casi il dito interessato si piega in maniera anomala in corrispondenza dell’articolazione. Come trattare la problematica? Innanzitutto eliminando le cause dello sfregamento; quindi, se necessario, bisogna trattare la parte interessata con gel o liquidi all’acido salicilico.
Nel caso in cui non si pervenga rapidamente a una soluzione, è meglio rivolgersi a un podiatra per l’eventuale rimozione.