A cosa servono i semi di lino, e davvero sono così efficaci come si dice?
Non c’è dubbio che le cure naturali siano prevalentemente preventive rispetto a quelle operate dai classici farmaci della medicina ufficiale. In particolare ora, anche in occidente, si è sviluppata una cultura preventiva e salutistica che, più che a combattere le malattie, serve a prevenirle.
Un tipo di approccio molto radicato nelle medicine orientali, e che trova il suo fondamento in un paio concetti di base. Per quanto possibile, le cure devono essere naturali, meglio se derivanti dal mondo vegetale. Nella stragrande maggioranza dei casi quest’approccio è efficace e non ha effetti negativi di rilievo sul nostro corpo. Questa è già una cosa importante, perché, come noto, i farmaci della medicina ufficiale fanno bene da una parte e fanno male da un’altra. L’altro concetto è quello del trattamento medicinale unito alla salute psicologica, mentale del paziente.
Rimaneva e rimane una questione, quella dei costi che, almeno fino a qualche tempo fa, erano di una certa consistenza. Ma con l’apertura di nuove erboristerie, di parafarmacie e con la presa di coscienza delle farmacie classiche, i rimedi naturali, quelli fitoterapici e altri si fanno ormai concorrenza fra di loro. Questo cagiona una diminuzione dei prezzi, con la conseguenza che questi rimedi naturali sono diventati, se non proprio alla portata di tutti, almeno alla portata di molti.
Ecco che allora alcuni rimedi divengono particolarmente efficaci semplicemente attingendo al mondo delle piante e dell’erboristeria. Prendiamo ad esempio i ben conosciuti semi di lino, il cui nome scientifico è Linum usitatissimum. Questi semi sono conosciuti sia per le proprietà di tipo emolliente e protettivo che hanno, siano come rimedi contro la cistite e la stipsi, oltre ad avere importanti proprietà emollienti e protettive.
Ebbene i semi di lino posseggono in verità un alto contenuto di minerali, in particolare fosforo, rame, magnesio e manganese; contengono altresì consistenti percentuali di proteine (20%), di lipidi (40%). Dei piccoli scrigni di salute per il nostro corpo. All’interno dei semini troviamo poi acidi grassi polinsaturi, che sono i capostipiti degli Omega 3 e degli Omega 6.
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Ma quali sono quindi le proprietà di questi semi? Intanto sono utili per combattere infiammazioni interne (come ad esempio la cistite), oppure quelle a livello dell’epidermide. All’interno dei semi di lino troviamo poi mucillagini in notevole quantità: queste, sembra ormai acclarato, posseggono un non indifferente potere lassativo e risultano pure essere coadiuvanti nella prevenzione della stipsi. Sono, infatti, questi anche degli integratori alimentari contro la stitichezza. I semi di lino sono pure nel novero di quei rimedi che riattivano la peristalsi e consentono una più tranquilla defecazione.
Ma questi semi servono pure per i capelli, quando sono opachi e sfibrati. Con essi si realizzano oli, creme e shampoo molto efficaci. L’olio di semi di lino si utilizza sovente proprio per la cura dei capelli e del sistema circolatorio. Insomma, un toccasana che forse non conoscevamo abbastanza, o che conoscevamo solo per sentito dire. Bisogna che valutiamo e rivalutiamo correttamente questo rimedio naturale ed efficace, che può essere utilizzato con un basso costo per mille motivi, dalla cura del nostro corpo, alla cura della nostra bellezza.
Come si consumano? Tritati. La dose giornaliera consigliata è di tre cucchiaini di semi di lino tritati freschi da utilizzare su verdure o insalate. È importante macinare i semi di lino poiché il guscio di questi piccoli semini è molto duro perciò anche l’acidità dello stomaco non lo scalfisce. Ad assumerli interi, dunque, si rischia di ritrovarli tali e quale nelle feci rendendo vana la loro benefica funzione.
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Ci sono controindicazioni per i semi di lino? Poche ma ci sono. I semi di lino, infatti, sono controindicati in caso di diverticolite perché potrebbero rimanere incastrati nelle anse intestinali contribuendo alla loro infiammazione. Sono anche sconsigliati ai bambini a causa del loro apparato gastrointestinale ancora immaturo e, quindi, troppo delicato.