La pressoterapia, una tecnica di compressione meccanica usata per migliorare la circolazione linfatica e venosa, è spesso proposta come trattamento estetico e terapeutico per gonfiori, cellulite e ritenzione idrica. Ma nonostante i benefici ampiamente pubblicizzati, non è adatta a tutti. Ecco le principali controindicazioni della pressoterapia, che possono aiutarti a capire quando è meglio evitarla e perché.
Quali sono le controindicazioni della pressoterapia?
La pressoterapia è controindicata in presenza di alcune condizioni mediche cardiovascolari, linfatiche, infiammatorie e dermatologiche. L’uso del trattamento in questi casi può peggiorare la situazione clinica o interferire con terapie in corso. Di seguito, analizziamo nel dettaglio ogni categoria di rischio.
Perché la pressoterapia è sconsigliata in caso di problemi cardiovascolari?
La pressoterapia agisce con una compressione sequenziale che stimola il ritorno venoso. Ma per chi soffre di ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia o trombosi venosa profonda (TVP), questa stimolazione può essere dannosa.
Secondo una revisione pubblicata sul Journal of Vascular Surgery (2019), l’aumento della pressione nei distretti venosi periferici può sovraccaricare il cuore, peggiorando le condizioni di pazienti con problemi cardiaci cronici. Inoltre, la stimolazione della circolazione potrebbe mobilitare trombi in pazienti con TVP, aumentando il rischio di embolia polmonare.
Quali sono i rischi per chi ha malattie linfatiche o edemi gravi?
La pressoterapia è spesso utilizzata per trattare linfedemi lievi o moderati. Tuttavia, non è indicata in casi gravi, infiammatori o in fase acuta. La compressione può in questi casi aggravare l’infiammazione o provocare una risposta avversa.
In particolare, il linfedema secondario a trattamenti oncologici (come mastectomia con asportazione linfonodale) richiede una gestione specialistica. Il National Lymphedema Network raccomanda l’uso di pressoterapia solo in contesti monitorati da fisioterapisti esperti, mai in autonomia o con dispositivi casalinghi.
La pressoterapia può essere pericolosa in gravidanza?
Sebbene non vi siano prove che la pressoterapia causi danni diretti al feto, la gravidanza è una controindicazione relativa, soprattutto nel primo trimestre o in presenza di patologie ostetriche (come preeclampsia o placenta previa).
Il rischio è legato alla possibile alterazione della pressione intra-addominale e al ritorno venoso modificato durante la gestazione. Per questo, molte linee guida consigliano di evitare la pressoterapia nel primo trimestre e di usarla con cautela solo su indicazione medica nei mesi successivi.
Che effetti può avere la pressoterapia su infezioni cutanee o ferite aperte?
Uno dei principi della pressoterapia è la stimolazione meccanica dei tessuti. Ma in presenza di dermatiti, ulcere, micosi o ferite aperte, questa stimolazione può:
- Diffondere l’infezione ai tessuti circostanti
- Ritardare la guarigione
- Indurre irritazione o dolore
La Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) sottolinea come qualsiasi trattamento compressivo su cute lesa debba essere evitato, per non compromettere l’integrità della barriera cutanea e favorire sovrainfezioni.
È sicura per chi ha subito interventi chirurgici recenti?
Dopo un intervento chirurgico, il corpo è in uno stato di infiammazione e riorganizzazione tissutale. La pressoterapia può:
- Interferire con il drenaggio naturale post-operatorio
- Provocare sanguinamenti interni
- Alterare la distribuzione dei fluidi interstiziali
Per questo, è controindicata almeno nelle prime 3-4 settimane post-intervento, salvo diversa indicazione del medico curante. In caso di chirurgia linfonodale o addominale, i tempi potrebbero essere ancora più lunghi.
Pressoterapia e tumori: quali rischi reali?
Nel trattamento oncologico o nel follow-up di patologie tumorali, la pressoterapia è spesso sconsigliata o fortemente limitata. Il motivo principale è che può aumentare la circolazione linfatica e sanguigna, teoricamente favorendo la diffusione di cellule tumorali ancora attive o residue.
Gli oncologi raccomandano estrema cautela, soprattutto in caso di:
- Tumori solidi non ancora in remissione
- Metastasi linfonodali o ossee
- Terapie in corso con farmaci anti-angiogenici
Il principio di precauzione suggerisce di evitare qualsiasi stimolazione meccanica non strettamente necessaria, privilegiando percorsi fisioterapici specifici.
Quando la pressoterapia può interferire con farmaci?
Molti farmaci cardiovascolari, anticoagulanti e immunosoppressori possono aumentare il rischio di complicanze legate alla pressoterapia. Per esempio:
- I fluidificanti del sangue aumentano il rischio di ecchimosi o ematomi interni in caso di compressione eccessiva.
- Gli immunosoppressori riducono la capacità del corpo di rispondere a micro-lesioni tissutali.
Chi assume questi farmaci dovrebbe sempre consultare il proprio medico prima di sottoporsi a pressoterapia, anche per trattamenti estetici leggeri.
Esistono effetti collaterali a breve termine anche nei soggetti sani?
Sì, anche nei soggetti sani e senza patologie note, la pressoterapia può causare sensazioni spiacevoli o effetti indesiderati. Tra i più frequenti:
- Formicolio alle estremità durante o dopo il trattamento
- Senso di pesantezza o indolenzimento muscolare
- Comparsa di piccoli lividi in zone con fragilità capillare
Questi effetti sono generalmente transitori, ma indicano che il livello di pressione potrebbe essere stato troppo elevato o non adatto al soggetto trattato.
Come capire se la pressoterapia è adatta al proprio caso?
La regola d’oro è una: mai iniziare trattamenti di pressoterapia senza una valutazione medica preventiva, soprattutto in presenza di patologie croniche, terapie farmacologiche o condizioni particolari (come gravidanza o post-operatorio).
Un fisioterapista o un medico specializzato in linfologia può:
- Valutare le controindicazioni specifiche
- Prescrivere il livello di pressione corretto
- Indicare la durata e la frequenza più sicure
FAQs
Che cos’è la pressoterapia e come funziona?
La pressoterapia è un trattamento medico-estetico che utilizza camere d’aria gonfiabili per esercitare una pressione sequenziale sugli arti. Stimola il drenaggio linfatico e il ritorno venoso, aiutando a ridurre gonfiori, ritenzione idrica e alcuni inestetismi cutanei.
La pressoterapia fa male al cuore?
Sì, può essere rischiosa per chi soffre di patologie cardiache come l’insufficienza cardiaca o l’ipertensione grave. In questi casi, la stimolazione meccanica può aumentare il carico sul sistema cardiovascolare.
Pressoterapia e vene varicose: è consigliata?
Dipende. In caso di varici lievi può aiutare, ma è controindicata in presenza di trombosi venosa profonda (TVP) o flebiti in fase attiva. La valutazione va sempre fatta da un angiologo.
È sicura per chi ha il diabete?
Non sempre. I pazienti diabetici con neuropatie periferiche o problemi vascolari devono evitare la pressoterapia, poiché la sensibilità alterata può mascherare segni di danno ai tessuti.
Si può fare pressoterapia durante il ciclo mestruale?
Sì, ma alcune donne riferiscono un aumento del gonfiore o crampi. È una controindicazione relativa e soggettiva. Se si avverte fastidio, è meglio sospendere temporaneamente.
Quali sono i sintomi di una reazione avversa alla pressoterapia?
Sensazione di dolore, gonfiore anomalo, lividi estesi o difficoltà respiratorie dopo il trattamento sono segnali d’allarme. In questi casi è fondamentale consultare subito un medico.
La pressoterapia può essere fatta a casa?
Sì, esistono dispositivi domiciliari. Tuttavia, l’autogestione comporta rischi, soprattutto senza un’indicazione specifica. Pressione, durata e modalità devono essere personalizzate.
Ci sono limiti di età per la pressoterapia?
Non esistono limiti assoluti, ma è sconsigliata negli anziani fragili, nei bambini e negli adolescenti in fase di crescita, a meno che non sia prescritta per condizioni mediche specifiche.
Posso fare pressoterapia dopo l’attività sportiva?
Sì, alcuni atleti la usano per favorire il recupero. Tuttavia, in caso di microlesioni muscolari o infiammazioni, è bene attendere almeno 24 ore e farsi seguire da un fisioterapista sportivo.
Pressoterapia e cellulite: è davvero efficace?
Può aiutare a migliorare la microcircolazione e il drenaggio dei liquidi, ma non elimina la cellulite in modo definitivo. È utile come supporto a una strategia integrata con alimentazione e attività fisica.
Fonti autorevoli e link utili
- Ministero della Salute – Linee guida sulla medicina estetica
- Journal of Vascular Surgery – Compression Therapy Review
- National Lymphedema Network – Position Papers
- Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST)
- PubMed – Pressotherapy and Cardiovascular Risks